Ciao Bencapitato!

Benvenuto sul mio blog personale.

In questo piccolo post ti voglio parlare di Facebook visto da un punto di vista che riguarda la nostra potenziale crescita e miglioramento.

Ho scoperto una cosa davvero interessante qualche tempo fa mentre passavo in rassegna dei miei post passati scorrendoli cronologicamente indietro fino al 2009,

tutto ciò che scrivi nella tua pagina/profilo personale non solo rimane li ma è anche un ottimo database ricco di informazioni utili su te stesso/a per crescere e migliorare.

in che modo?

Per chi non ha un diario dove tenere pensieri, accadimenti, eventi, sensazioni, ecc. ma preferisce condividere i propri stati d’animo, le cose che gli passano per la testa e tutto quello che fa durante la giornata, Facebook (cosi come Instagram, TikTok, Twitter in forma diversa) è perfetto!

Esso rappresenta un ottimo archivio di notizie di sè se appunto usato come “ricettacolo di pensieri e riflessioni“ condivisi.

Questo perché ogni qual volta che vogliamo scrivere un post vogliamo che esso abbia un impatto positivo e che generi dei likes, tradotto in altri termini, che quel post abbia la sua riconoscenza. Ti ritrovi?

Chi eri qualche anno fa non sei di certo oggi e magari non la pensi oggi come la pensavi ieri.

Ovviamente gli anni passano e le esperienze si rinnovano, cambiano e noi ci arricchiamo di conoscenza e saggezza…e così anche le nostre “storie“, post, foto, video.

Spesso siamo orientati a raccontare del nostro passato puntando maggiormente ad enfatizzare le cose negative o quelle che ci hanno demotivato, deluso, intristito, impaurito. Ricordiamo più facilmente dei fallimenti, degli errori commessi, dei treni persi, dei rimpianti, dei dispiaceri e chi ne ha più ne metta, tutto ciò però che ci ha portati ad essere la persona che siamo oggi.

Se su Facebook invece condividiamo il nostro stato d’animo, il nostro presente, ciò che ci accade, le nostre gioie, dolori, paure, quello che ci passa per la testa, le nostre riflessioni, ad un livello ’impattante, allora è tutto diverso.

È come se avessi un diario con te con l’unica differenza, che è pubblico e ben pensato.

Quella creatività, quella spinta di entusiasmo, la voglia di essere considerati, attraverso le nostre pubblicazioni, ci rende vivi e narranti della nostra corrente realtà, quella che stiamo vivendo oggi.

Quando ho riletto tutti i miei post da capo a piedi ho notato una cosa davvero figa (concedetemi il termine), che la persona che ero allora aveva tutte le capacità per affrontare qualsiasi cosa con successo anche oggi; anzi ero nel mio piccolo una persona di successo ma non me ne rendevo conto.

Spesso non ci accorgiamo che quello che vogliamo essere è lì a due passi da noi o che già lo siamo ma non ci crediamo abbastanza.

Il più delle volte ci sembra invece lontano km di distanza, altre volte invece siamo già quello che diciamo di voler essere.

Quello che ho potuto osservare confrontando me stesso di allora con quello di oggi è che tutte le paure, le incertezze, i dubbi, soprassedevano i tanti ”tools” che possedevo già al tempo e che quindi ostacolavano la percezione di successo che invece avevo.

Il Me di oggi vede il Me di ieri con gli occhi del potenziale e ne è rimasto affascinato. Il Me del passato invece stava lottando in cerca di realizzazione e non vedeva quelle risorse che il Me di oggi vede oggi nel Me di ieri.

Rileggendomi ho riconosciuto in me quella forza, energia, passione che mi ha spinto e motivato oggi ad essere sempre migliore come persona, padre, compagno, figlio e amico.

Rileggendo il ME di ieri, comprendo che posso attingere alle stesse risorse oggi così come ieri.e allora cosa è cambiato da ieri? È passato del Tempo!!

È straordinario come l’essere umano già di per sè ha tutto per funzionare al massimo e bene. Chi ambisce alla propria realizzazione deve capire che non ci sarà mai un punto di arrivo netto ma tanti piccoli traguardi lungo il percorso fino al risultato finale.

Una cosa fondamentale per poter raggiungere qualsiasi cosa si voglia in maniera oggettiva, è sapersi ascoltare e lasciare che il nostro “essere” prevalga sulle nostre intenzioni.

Quando incameri conoscenza, sapere, esperienze nuove, vittorie, soddisfazioni ti accorgi che un po’ ti allontani da tutto ciò che è semplice e se vuoi un po’ banale, perché il cervello inizia a volerne sempre di più e quindi è come se ti fossi potenziato e tutte le sfide del caso da li in poi fossero troppo poco stimolanti per il nuovo “upgradato” te.
Per qualche motivo ti senti in un certo senso appagato fino al punto che non riesci a vedere che hai già tutto quello che ti serve. Poi una volta che ti accorgi che il tempo è passato e sei rimasto lì dove eri, allora ti riattivi e vuoi conquistare quello che hai messo da parte e in un certo senso è come se credi un po’ di più in te stesso/a.

Potremmo dunque suddividere la nostra esistenza in periodi storici così come la storia umana che impariamo a scuola. Considerare il periodo storico di adesso e quello del passato, confrontarli, osservare così come siamo evoluti o quanto di noi di allora è rimasto oggi. Possiamo capire dove eravamo focalizzati di più, su cosa stavamo primariamente puntando la nostra energia, cosa stavamo sbagliando e cosa invece stavamo facendo correttamente e per di più, non meno importante, quanto eravamo sereni e contenti di farlo.

Possono essere per noi informazioni molto molto preziose.

Per concludere, voglio dire che non è ora Facebook che risolve la vita ma sicuramente può contribuire praticamente al confronto di Te di ieri con il Te di oggi.

Chi dice che il passato non conta dice una grande fesseria; il passato conta e come! condiziona il nostro presente sia in positivo che in negativo. Ha creato delle abitudini disfunzionali o funzionali per il nostro vivere attuale.

Non avendo paura di guardarci dentro e facendo i conti con ciò che è stato, si può imparare molto dal passato ed usarlo senza dubbio per migliorare il presente.

Facebook mi aiutato a ricordare un Me che avevo del tutto dimenticato…

Alla prossima!