Ciao Bencapitato!

Benvenuto sul mio blog personale.

Oggi voglio parlarti di autostima e lo farò raccontandoti anche del suo opposto: l’overconfidence.

Dato che il tempo è prezioso e credo anche che le soluzioni migliori si trovino in breve tempo, se sei qui è perché ti trovi in un preciso momento della tua esistenza in cui è tempo di agire per il tuo benessere psicofisico, cosi senza rubarti altro tempo leggi ed insieme scopriamo cosa c’è da sapere essenzialmente sulla tua autostima.

Perché è importante avere una buona autostima di sé?

Si è scoperto che parecchie irrealizzazioni personali potrebbero scaturire proprio da una scarsa o bassa autostima.

Se notiamo lo stesso termine “autostima” è composto da due parole auto e stima.

La “stima” è riferita di solito alle persone e significa tenere alta la considerazione per qualcuno, essere favorevoli ad un giudizio qualitativo e positivo di quella persona. Infatti si dice “avere stima di qualcuno”.

“Auto + stima”, facilmente intuibile quindi è la stima di sé…o meglio quanto valore “attribuisco a me stesso”.

Conoscersi e attribuirsi valore non è una cosa così immediata ma un percorso di introspezione e osservazione di sé che si guadagna con il tempo.

Molte persone non riescono a vedere tutto quello che fanno di bello e utile per le loro vite nè per quelle degli altri perché troppo attente al giudizio esterno o al loro bisogno di accettazione sociale e di conseguenza non riescono nemmeno a porsi obiettivi di auto realizzazione. Non si concentrano sulla loro crescita ed evoluzione personale.

Tu invece? ce la fai?

Altre persone si guardano allo specchio e non si piacciono per come riflettono, non riescono a trovare in sé stesse delle qualità fisiche positive nonostante siano corteggiate da molti e apprezzati da molte.

Il valore di sé è una ricerca costante e la sua direzione necessita consapevolezza.

Maggiore consapevolezza si ha sul dove si sta andando e maggiore valore si da a ciò che si fa per arrivare a destinazione.

Il percorso stesso definisce il risultato finale!

Il tutto deve essere condito però con una grande motivazione che spinge a volersi migliorare. Questo è l’ingrediente indispensabile che deve essere alla base per iniziare il processo di “voglio migliorare la mia autostima” rispetto alla sensazione di benessere che ne consegue e all’obiettivo di vita che si vuole raggiungere.

Rimanere senza obiettivi porta a confusione e ahimè a perdersi nei meandri dei pensieri.

Perciò, quale è l’obiettivo a cui ambisci arrivare e più importante-mente, dove stai dirigendo la tua vita a livello di essere?

Darsi valore presuppone un impegno volitivo e motivazionale di vivere giorno dopo giorno “arricchendosi” presupponendo quindi un donarsi continuo fino all’accettazione globale di sé stessi e questo è un obiettivo di vita incentrato sull’essere.

Quando parlo di “donarsi” intendo come prima cosa quella di porsi l’obiettivo di migliorare la percezione del nostro valore come esseri umani e questo deve stare alla base.

Soltanto se si desidera evolvere come persona allora si potranno vedere i risultati sperati in concreto e vedersi raggiungere anche questo obiettivo.

Certamente il credere in sé stessi, il sentirsi più sicuri, ci permetterà di raggiungere traguardi importanti per la nostra vita e più sarà grande il valore percepito di noi stessi e più forti ci sentiremo dinanzi alle inevitabili difficoltà del tragitto.

  • Ma quali sono questi traguardi? 

Per “accettazione globale” di sé stessi invece mi riferisco all’obiettivo di arrivare ad avere e a mantenere la stima di sé ovunque e comunque. Ad ogni situazione che incontriamo, il nostro valore rimane in equilibrio e affrontiamo le cose con la consapevolezza di chi siamo oggi, di quello che abbiamo fatto ieri e di quello che vogliamo essere e fare in futuro.

Se immaginiamo un “continuum” che descrive il valore di se, io metto la “scarsa autostima” come punto di partenza, l’autostima al centro come punto di arrivo e l’overconfidence l’estremizzazione della seconda, alla fine.

 

 

 

Alcuni esempi della scarsa o bassa autostima quando si manifesta:

1. Laddove smettiamo di decidere ciò che è giusto per noi bensì è il mondo esterno che lo fa per noi;

2. Quando ci confrontiamo con gli altri in cerca di consensi;

3. Non riusciamo a dire di no e siamo aperti a tutto (forse privi di un obiettivo ben definito);

4. Tendiamo ad assumere atteggiamenti passivi verso le iniziative, le avversità e i rischi;

5. Soffriamo di attacchi di ansia o di panico (ma questo non è il mio campo di aiuto);

6. Il nostro dialogo con noi stessi è negativo;

7. Quando ci specchiamo non ci piacciamo molto;

Spesso l’individuo cerca di mascherare la bassa autostima con atteggiamenti altezzosi, di superbia e arroganza.

  • Cosa fare per aumentare il livello della tua autostima

1. Non concentrarti sui tuoi difetti ma sui tuoi punti di forza;

2. Comincia a guardarti negli occhi quando ti specchi e riconosciti;

3. Appunta su un foglio / diario i tuoi pensieri e le sensazioni che provi durante la giornata e soprattutto quello che fai di utile nella giornata;

4. Chiedi agli altri quali qualità riconoscono e vedono in te e comincia a riflettere su di esse;

5. Porta a termine quello che inizi sia esso un semplice, stupido, piccolo task o qualsiasi piccola vittoria e goditi la soddisfazione di averlo fatto/raggiunto/ CONQUISTATO;

6. Culla il tuo bambino/a interiore;

7. Apri il tuo mindset sulle cose che ti mettono insicurezza;

Ecco ho parlato dei due primi livelli di autostima a questo punto inizia un argomento molto molto delicato: l’overconfidence.

Esso oltre ad essere una conseguenza di un’eccessiva autostima è anche un bias cognitivo.

I Bias cognitivi sono delle distorsioni del cervello che avendo una “batteria cognitiva” limitata, seleziona, etichetta, categorizza, schematizza, riduce, pur di salvaguardare l’energia utile per la sopravvivenza dell’intero organismo. I bias sono quindi delle euristiche (scorciatoie) mentali necessarie ma che ci possono far indurre ad errori automatizzati della mente e quindi condizionano i nostri comportamenti.

L’eccessiva fiducia, stima di sé può condizionare un sacco di cose ma la più grave di tutte è la mistificazione della realtà.
Raggiungere soddisfacenti livelli di autostima è un obiettivo esistenziale che porterà sicuramente dei vantaggi enormi.

Conoscersi e accettare le proprie fragilità e consapevolizzare i propri punti di forza rende l’autostima un’ottima alleata da sfruttare per sfide e ostacoli importanti per la nostra vita.

Quasi percorso obbligato per migliorare la propria autostima, ci sarà un momento in cui ci sentiremo dei Superman.

Infatti sfociare nell’overconfidence si avrà una percezione di sé stessi quasi sempre nel giusto e mai nel torto. Seppur condizione transitoria, saremo incapaci di vedere e peggio, ammettere i propri errori. Sentirsi superiori e il più delle volte presuntuosi.

Vincere sempre non è possibile ed è un grosso limite umano che con il tempo ci può condurre alla solitudine. Gli essere umani si incontrano e si riconoscono nelle fragilità, al di là delle maschere che indossano quotidianamente.

Come controllare e contenere gli effetti dell’overconfidence senza intaccare l’autostima conquistata?

Semplicemente non privarsi di provare emozioni come tristezza, paura, delusione,
dolore e tutte quelle emozioni che sono “normali” e naturali per l’uomo. essere sempre felici non è possibile seppur possa essere un altro “obiettivo dell’essere“.

Senza vergogna alcuna concedersi il “piacere” di piangere che significa lasciarsi andare senza freni inibitori e scaricare le tensioni fisiche e mentali accumulate, non solo per sfogare emozioni negative.

Sentirsi vulnerabili non è per niente un segno di debolezza bensì un modo per togliere le “maschere” pesanti che ogni giorno indossiamo e percepire quel senso di umiltà che abbassa la percezione di sé come il “paladino della terra” ma che ci ridimensiona come esseri vivi, veri, autentici…